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PENSIERO

Non è semplice raccontare il proprio mondo attraverso le parole per questo il mio racconto ha un espressione materica amo trasformare i materiali metallici, nobilitandoli e liberandoli dalla loro forma primigenia per farli nascere a nuova forma,  continuando così  il processo di trasformazione che la terra fa ad ogni oggetto inanimato e non. La Terra è per me la base di partenza di ogni mia creazione, con una chiave di lettura completamente differente da ciò che la scienza ci ha insegnato. Da piccolo, leggendo proprio un libro di scienza, iniziai a domandarmi se davvero tutto si riducesse, parlando della terra, alla semplice suddivisione di mantello, crosta e nucleo. E' davvero così?, mi chiesi. No, per me no. Mi guardo intorno e vedo molto di più di una mera definizione empirica,  vedo un mondo diverso, un mondo fatto di persone e di piante, di energia e di mutamento. Una terra non statica ma in continuo fermento, sotto i nostri piedi, che ce ne accorgiamo o meno. Da sempre sento dire che bisogna guardare in alto per comprendere l'infinito e noi stessi, che non si deve abbassare lo sguardo... che bugia, che immensa bugia! Non sono mai stato un bambino come gli altri, non ho accettato passivamente i consigli come se fossero dogmi... e ho guardato in basso, ho guardato la crosta terreste mentre tutti guardavano la propria arroganza, ho scoperto un mondo sotto i miei piedi: era il passato di questa terra, questa terra che nei suoi mutamenti  ha inghiottito culture antiche, ricordi. E ho capito perché la Calabria è immersa tra gli alberi: perché questi essere viventi, gli alberi secolari,  traggono vita da queste culture, succhiano il loro respiro e lo donano a noi cittadini ciechi e sordi di fronte alla fragilità di questa terra,  terra che plasma continuamente gli elementi, trasportando, nel suo letto di Magma, il peso della cultura. Una cultura antica, passata, dimenticata. Questa terra che affida al suo nocchiero, Caronte, il compito di aedo del nostro glorioso passato. Caronte,  che traghetta per poche monete antiche la storia dell'umanità tutta. Caronte, al quale io nego qualsiasi pagamento! Non avrà mai le mie monete, recuperate, forgiate, custodite avaramente. Sì, sono avaro... perché io le ho forgiate questi testimoni del passato, con l'anima delle mie mani, racconto ciò che siamo stati  adagiandole su tela o le appoggio su roccia o su stoffa... e Caronte con me non ha un contratto ne un affitto. Mi sostituisco a lui nel raccontare la Magna Grecia, delle sue donne e dei suoi uomini; della sua cultura e della sua lingua antica di cui si ha ancora traccia nei mille dialetti di questa terra. Racconto le nostre radici di cui dobbiamo andare fieri e orgogliosi. Non vergogniamoci di ciò che siamo, delle nostre tradizioni, dei nostri sapori, non vergogniamoci dei nostri accenti. Non siamo vittime di demagogie ma siamo attori, siamo costruttori di speranza, come spesso mi  dice mio padre. E' questa la mia arte: il recupero di tracce, di luoghi e di pensieri... a servizio di tutti. Vado controcorrente, o forse vado nella direzione giusta. Sarà il TemPo a darmi le risposte,  lo stesso TemPo che permetterà alla Terra di ricoprire tutto di ruggine e  riplasmare tutti i suoi elementi uno ad uno.. Eppure, chissà! Forse con il recupero di questi gloriosi passati, pieni di antichi balsami, potremo piantare nuovi semi che succhieranno vita dal nostro oggi, un oggi che diventerà il passato di un’altra epoca che diventerà il passato di un'altra epoca ancora, e così via in un continuum infinito. Noi, non dimentichiamo di guardare in basso, come fanno i bambini, in estate, quando vanno a caccia di lucertole tra l'erba: cerchiamo nella terra il nostro perché. In fondo, noi siamo come dei “Bambini nascosti tra le pieghe della Coscienza”.

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